La spirometria è la misura dei volumi polmonari. Questi possono essere distinti in “statici”, se la misura viene ottenuta con manovre lente, e “dinamici”, se la misura viene ottenuta con manovre di inspirazione ed espirazione forzate. Ulteriormente, i volumi polmonari sono classificati come “mobilizzabili”, se la misura viene effettuata con tecniche dirette, e “non mobilizzabili”, se la misura viene effettuata con tecniche indirette. Nella pratica clinica, si distinguono la spirometria “semplice”, cioè la misura dei soli volumi polmonari mobilizzabili, statici e dinamici, e la spirometria “globale”, in cui oltre ai mobilizzabili si misurano anche i volumi non mobilizzabili. La spirometria semplice permette di diagnosticare una compromissione ventilatoria di tipo ostruttivo, e di sospettare una compromissione ventilatoria di tipo restrittivo o misto. Comunque dovrebbe essere eseguita sempre una spirometria globale nel percorso diagnostico delle malattie cardio-respiratorie croniche, perché essa consente di ottenere informazioni aggiuntive che non emergono con la spirometria semplice. (6)