Il riscontro di un versamento pleurico neoplastico è, nella maggior parte dei casi, indice di una patologia maligna già disseminata; la prognosi “quoad vitam” del paziente risulta quindi infausta, con un tempo medio di sopravvivenza che può variare tra i 3 mesi per le neoplasie del polmone ai 12-15 mesi per le neoplasie di utero e mammella. I tumori che più spesso determinano versamento pleurico sono le neoplasie del polmone e della mammella, responsabili di circa il 50% dei casi, seguite dai tumori del tratto gastroenterico e dai linfomi, nel loro insieme responsabili di un ulteriore 25% di versamenti pleurici maligni. Lo scopo dell’approccio terapeutico è spesso di tipo palliativo, e pertanto qualsiasi intervento evacuativo si rende necessario solo nel caso in cui il paziente sia sintomatico per dispnea secondaria al versamento pleurico.(3)