Gli “arousal” sono definiti come microrisvegli registrati solo all’ EEG e spesso non percepiti dal paziente, che tipicamente si manifestano al termine di un’ipopnea o un’apnea. Essi sono stati a lungo ritenuti un importante meccanismo protettivo per la riapertura delle vie aeree, in quanto la maggior parte degli eventi respiratori sono associati al risveglio corticale ed al ripristino del tono muscolare, con conseguente ripresa del regolare calibro delle vie aeree superiori (VAS) e passaggio del flusso aereo. Tuttavia, recenti studi sperimentali di induzione dell’arousal hanno mostrato come il flusso inspiratorio tende ad incrementare già prima dell’arousal; ciò ha messo in dubbio il concetto secondo cui l’arousal sarebbe essenziale per la riapertura delle vie aeree. Secondo alcuni studi, potrebbe essere invece l’OSAS stessa (causando frammentazione del sonno, ipossia e ripetuta ostruzione delle vie aeree) a determinare un’alterazione della soglia di arousal. Sebbene questi fenomeni siano utili per ripristinare rapidamente il flusso d’aria e invertire la desaturazione ossiemoglobinica e l’ipercapnia, essi possono anche destabilizzare la respirazione e far permanere la gravità dell’apnea nei pazienti con OSAS.